Recensioni
Esplora l’incantevole mondo dell’arte attraverso gli occhi e le parole appassionate dei nostri recensori. Nella nostra sezione di recensioni artistiche, immergiti nelle valutazioni approfondite e nelle riflessioni eloquenti su opere che spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’arte digitale. Scopri come artisti contemporanei e storici catturano l’immaginazione e trasmettono emozioni attraverso il loro talento unico. Le nostre recensioni sono una finestra critica che si apre su mondi creativi, invitandoti a connetterti con l’arte in modi nuovi e stimolanti
Paolo Gestri
Di fronte ai quadri di Rosella Marianucci si può restare entusiasti invocando lo splendore naturalistico e la visione favolistica delle immagini si può anche, al contrario, restare perplessi se si denuncia l’abuso di rappresentazioni conosciute a codificate dalla storia dell’arte. Ma per una corretta valutazione. per penetrare fondo i dipinti della Marianucci, e in modo critico, non si può rapportarli unilateralmente al proprio io e pretendere che quelle immagini corrispondano ma proprio sentire: se ciò fosse lecito, si dovrebbe aggiungere “secondo me”, ma sarebbe ovviamente un giudizio di parte, cioè non valido.
Bisogna piuttosto considerare l’opera pittorica di Rosella Marianucci in particolare, partendo da ciò che lei vede, aerando di capire come lo elabora dicendo infine se la sua trasfigurazione riesca do a rinnovarne la dimensione La pittrice si vede attorno la natura forte e cangiante dei monti, e vede, nel variare delle stagioni, forme in divenire continuo che trascolorano il paesaggio ora di gialli autunnali, ora di rossi-viola, ora di verdi viventi, ora di grigi marinali di perla. Rosella ne coglie istintiva la visione tonale d’insieme sulla cui superficie pulsano altri mille colori e resta attratta dalla spettacolare multiforme vita Darla piante, dei prati, della foresta. Ne ascolta la voce, si lascia sedurre ed anche le Davanti a tanto splendore si pone in confronto, non vi si annulla beatificata, Ma dichiara la sua presenza e con quella natura giunge a parlare di sé: desideri, affetti, entusiasmi e qualche inevitabile disinganno.
Ma generosamente elimina gli elementi negativi di troppo, la sua pagina è sempre ottimista, con prevalenza di luci, costantemente vitale. Mantenendone le fondamentali vibrazioni racconta in modo oggettivo l’anima delle cose e nel contempo la sua, quasi con pudicizia.
Per intendersi meglio non è Pascoliana, non è decadente, ma seguace, se così si può dire, di un naturalismo della psiche. Ne vengono fuori immagini, scorci oggettivamente riconoscibili, o comunque possibili nella loro autonomia di vita.
Quando si pone dialetticamente di fronte alla vita e ne svela i segnali filtrati da una intelligenza critica, appare decisamente apprezzabile.
Riesce a dare una nuova dimensione poetica?
Come si invitava a fare all’inizio, spogliati dal modo unico di vedere i quadri secondo il proprio unico gusto, si giudichi quale rapporto abbia saputo esprimere fra l’io e l’essere. La rivelazione giunge al lettore di momento in momento e l’opera si rivela compiuta, non per una folgorazione improvvisa, ma da una meditazione e seduzione che può nascere poco a poco.
Matteucci
Strufaldi
Biondolillo
Vincenzo Di Lauro
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